Il Peccato è l'unico vero male dell'uomo
Ci possono essere nella vita del cristiano peccati gravi che offendono
Dio e si oppongono gravemente ai suoi Comandamenti e privano l'anima
della Grazia santificante (peccati mortali).
Ci possono essere peccati non gravi (veniali) e altre manchevolezze
che raffreddano nell'amore dì Dio e rendono pigro e superficiale
il cammino del cristiano.
Ci può essere ancora una condizione più grave che si chiama
"stato di peccato" quando, dimenticandosi di Dio, si vive
abitualmente in contrasto con l'uno o l'altro dei suoi Comandamenti,
senza mai un atto di pentimento e senza l'intenzione sincera di interrompere
questa condizione o lottare contro di essa. Si diventa allora come un
tralcio secco e un peso morto nella Chiesa.
In questo caso vi è bisogno di una sincera e radicale "conversione".
Ci si deve rendere conto di quanto sia ingiusto da parte del cristiano
tenersi lontano da Dio e di come ci si mette nel grave pericolo di perderlo
per sempre. E se si perde Dio, che è Creatore e Padre, si è
sbagliato tutto, si è fallito miseramente nella propria vita.
Il Sacramento della Penitenza diventa allora (come in tanti episodi
del Vangelo) un incontro con Gesù che cambia la vita, che sigilla
il ritorno all'amore del Padre e alla comunione con la Chiesa.
Questa conversione si rinnova ogni volta che ci si accosta al Sacramento
per chiedere perdono dì peccati gravi (si confessano tutti e
sempre; nel loro numero e nella loro specie, con le circostanze che
possono aggravarli). E' un incontro con Cristo che fa rivivere il Battesimo
e fa ritrovare la dignità di figlio di Dio che si aveva perduta.
Se, dunque, accadesse di cedere al peccato in cose gravi, non si tenga
per lungo tempo la colpa nell'anima ma si corra subito come si farebbe
col medico per una grave infermità del corpo.
Infine, nella confessione si chiede perdono delle colpe veniali e anche
di tante manchevolezze che, pur non essendo peccato, sono però
legate al peccato, e poiché sono molte e frequenti danno il volto
alla mediocrità spirituale di un cristiano. La Grazia del Sacramento
servirà, allora, per essere forte e perseverante nel bene, per
rispondere con prontezza e generosità alla Volontà di
Dio, per crescere maggiormente nelle virtù cristiane ed essere
strumento di Dio per l'apostolato nel mondo.
Preghiera:
O Dio, che sei la misericordia e il perdono, e concedi ogni grazia senza
alcun merito, illumina la mia mente con la luce del tuo Santo Spirito
perché, confessando umilmente i miei peccati, io possa offrirti
in sacrificio un cuore umile e contrito e, conoscendo il tuo amore di
Padre che mi ha creato e redento, io possa servirti sempre nella gioia
e nella pace. Per Cristo nostro Signore. Amen. Madre mia Immacolata,
Angelo mio Custode, intercedete per me!
1° Chiedi la grazia dello Spirito Santo.
2° Preparati con un diligente esame di coscienza. Perciò
mettiti alla presenza di Dio, della Vergine Santa, del tuo Angelo Custode
e, davanti a loro, interrogati sulla tua condotta dall'ultima confessione
ben fatta. Ricorda che non sono peccati le tentazioni, gli stati d'animo,
le immaginazioni e le sensazioni involontarie e tutto ciò che
non passa, direttamente o indirettamente, attraverso la tua consapevole
volontarietà. Perciò, guardati dagli scrupoli, da complessi
di colpa, da vaghi sentimenti di colpevolezza.
3° Accompagna il tuo esame con un atteggiamento interiore di pentimento
(contrizione del cuore) che nasca dall'amore di Dio (dolore d'Amore).
E' l'elemento più importante per una buona confessione; chiedilo
al Signore e cerca di suscitarlo col suo aiuto nell'intimo del tuo cuore.
Non confonderlo col sentimento o col dispiacere sensibile; è
soprattutto un atteggiamento della volontà che rifiuta ciò
che è male davanti a Dio e si propone di evitarlo con ogni mezzo.
Ti dissoci dal male che hai fatto (perché dispiace a Dio, che
è Padre tuo), e ti proponi di ripararlo.
4° Perciò, il vero dolore contiene un proposito sincero e
fermo di lottare contro il peccato. Deve essere un "proposito"
e non soltanto una buona intenzione. Proposito: cioè un punto
concreto su cui lottare, una meta da guadagnare nella tua vita cristiana,
facile da verificare e da controllare nella prossima confessione. Serviti
per questo anche del consiglio del sacerdote confessore.
5° Infine, l'accusa. Devi andare per accusarti e non per scusarti
(a questo ci penserà il Signore!); devi dire il peccato, non
descriverlo. Perciò, l'accusa sarà breve, chiara, completa,
senza lasciarti vincere dal timore o dalla vergogna che portano solo
al rimorso, non all'amore.
6° Il sacerdote ti darà una "penitenza": un'opera
buona da compiere o una preghiera da offrire al Signore, che hanno un
valore di riparazione. Servono, cioè, a ''pagare'' un poco i
debiti che con i peccati accumuliamo davanti a Dio e alla Chiesa. Compi
subito, o quanto prima, la penitenza, ricordandoti che il modo migliore
per riparare è l'esempio di una vita cristiana coerente e fedele.
"... e Gesù, voltandosi, guardò Pietro... che uscito
fuori pianse amaramente". Anche tu ti sei avvicinato al Signore
che ti ha guardato... e hai trovato in Lui il Medico, il Maestro, il
Buon Pastore della tua anima. Rendigli grazie come il lebbroso guarito
del Vangelo con una preghiera di lode e non dimenticare che lui ti aspetta
sempre.
GUIDA ALL'ESAME DI COSCIENZA
- Da quanto tempo non mi confesso?
- Ho compiuto la penitenza che il confessore mi aveva dato?
- Ho messo in pratica i propositi fatti nell'ultima Confessione?
- Ho taciuto coscientemente per vergogna qualche peccato grave in una
Confessione precedente?
- Mi addolorano i peccati commessi e sono disposto a correggermi?
- Mi rendo conto che non devo avere nessuna vergogna di dire le mie
colpe al sacerdote, sapendo che è Gesù che mi ascolta,
non per castigarmi, ma per perdonarmi?
1° COMANDAMENTO: Non avrai altro Dio fuori di me.
- Prendo Dio sul serio?
- È per me veramente la realtà più importante della
mia vita?
- Cerco di amarlo sopra tutte le cose e con tutto il mio cuore?
- Dico ogni giorno, con devozione, le preghiere del mattino e della
sera?.
- Vinco la pigrizia per parlare con Dio e fare le cose che Egli mi chiede
di fare?
- Tratto Dio come Padre e recito ogni giorno il Padre nostro?
- Cerco di confessarmi spesso? Ricevo la santa Comunione con rispetto,
amore e gratitudine?
- Mi rendo conto che se non imparo la dottrina cristiana non imparerò
ad essere un buon cristiano?
- Cerco di offrire ogni giorno a Gesù qualche piccolo sacrificio?
2° COMANDAMENTO: Non nominare il nome di Dio invano.
- Ho nominato con rispetto il nome di Dio, della Madonna, dei Santi?
- Quando mi capita di sentire una bestemmia, faccio subito un atto di
riparazione e prego per i peccatori?
- Ho giurato il falso? In ogni caso, mi rendo conto che è meglio
non giurare mai, perché non ce n'è bisogno?
- Faccio buon uso della lingua?
- Evito le parolacce, le imprecazioni, gli insulti e tutte quelle parole
che offendono Dio e gli altri, e che danno scandalo?
3° COMANDAMENTO: Ricordati di santificare le feste.
- Partecipo sempre, se non sono ammalato, alla Messa la domenica e le
altre feste prescritte?
- Mi sforzo di essere attento a quello che dice e fa il sacerdote durante
la Messa? Cerco di ricevere spesso la Comunione, stando in grazia di
Dio?
- Osservo sempre l'ora di digiuno prima di fare la Comunione?
- Mi ricordo che c'è Gesù nel tabernacolo quando passo
davanti a una chiesa, e gli mando un saluto?
4° COMANDAMENTO: Onora il padre e la madre.
- Mi comporto bene in casa? I miei genitori sono contenti di me?
- Obbedisco ai genitori, o li faccio inquietare con il mio contegno
sgarbato e capriccioso?
- Faccio in casa qualche servizio? Aiuto gli altri oppure sono egoista,
prepotente e penso soltanto a me?
- Do il buon esempio ai miei fratelli o mi lascio vincere dalla pigrizia
e dalla comodità?
- Sono obbediente e rispettoso anche con gli insegnanti di scuola?
5° COMANDAMENTO: Non uccidere.
- Litigo con i fratelli, i compagni o i colleghi? Li tratto male?
- Sono nemico di qualcuno di essi? Lo odio? Mi rifiuto di fare la pace?
- Ho insultato o offeso gli altri? Ho desiderato il male per loro?
- Mi credo più bravo degli altri? Mi dispiace che gli altri siano
migliori di me? Sono invidioso?
- Penso ai poveri, ai malati, ai bisognosi? Li aiuto con l'elemosina?
- Mi rendo conto che non basta non peccare, ma bisogna fare il bene?
Penso al bene degli altri?
6° e 9° COMANDAMENTO: Non commettere atti impuri. Non desiderare
la donna d'altri.
- Ho cacciato prontamente i pensieri e i desideri impuri?
- Ho ceduto alla curiosità cercando di vedere di nascosto cose
di cui mi vergogno?
- Ho guardato giornali, giornaletti, riviste o spettacoli immorali?
- Ho rispettato il mio corpo e quello degli altri?
- Evito le cattive compagnie?
7° e 10° COMANDAMENTO: Non rubare. Non desiderare la roba d'altri.
- Ho preso denaro o cose di nascosto? Mi è successo in casa o
anche fuori?
- Ho restituito le cose avute in prestito?
- Ho danneggiato o rotto le cose degli altri o di tutti?
- Ho speso stupidamente il denaro?
- Ho imbrogliato nel gioco? Pretendo di vincere quando non lo merito?
- Quando ho voglia di qualche cosa, so rinunciarvi per amore di Gesù
oppure sono egoista e capriccioso e pretendo di avere tutto quello che
mi viene in mente?
- Quando mi manca qualche cosa che mi piacerebbe avere, sono invidioso
di quelli che ce l'hanno?
8° COMANDAMENTO: Non dire falsa testimonianza.
- Ho detto bugie? Per scherzo? Per cattiveria?
- Ho dato agli altri la colpa delle cose commesse da me?
- Ho parlato male di altri? Li ho calunniati?
- Quando qualcuno sbaglia, lo racconto subito agli altri, invece di
aiutarlo? Ho preso in giro i miei compagni?
- Sono stato sempre pienamente sincero con il sacerdote nella Confessione?
(Al termine: atto di dolore, ringraziamento e propositi)
RITO DELLA PENITENZA
Il sacerdote rivolge il saluto al penitente:
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Il Signore sia nel tuo cuore, perché tu possa pentirti e confessare
umilmente i tuoi peccati.
O Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo.
Il penitente dichiara il tempo della sua ultima confessione e fa l'accusa
dei suoi peccati. Il sacerdote gli dà gli opportuni consigli
e la penitenza. Poi lo invita ad esprimere contrizione con un atto di
dolore, ad esempio:
Signore Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore.
Oppure:
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché
peccando ho meritato i tuoi castighi e ancor più perché
ho offeso Te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni
cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più
e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia,
perdonami.
Il sacerdote dà l'assoluzione:
Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo
nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo
per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della
Chiesa, il perdono e la pace. E IO TI ASSOLVO DAI TUOI PECCATI NEL NOME
DEL PADRE E DEL FIGLIO + E DELLO SPIRITO SANTO.
AMEN.
La passione di Gesù Cristo nostro Signore, l'intercessione della
beata Vergine Maria e di tutti i santi, il bene che farai e il male
che dovrai sopportare ti giovino per il perdono dei peccati, l'aumento
della grazia e il premio della vita eterna. Va' in pace.
AMEN.